Croce Rossa: i Corpi possono rinascere, adesso.

In questo momento, indubbiamente foriero di grandi trasformazioni, stiamo assistendo al passaggio organico ed organizzativo di un’istituzione gloriosa ed antica quale il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Trasformazione e non smilitarizzazione come in molti vogliono far credere al solo scopo di sminuire il ruolo e le funzioni di un Ente creato con Legge dello Stato e che lo Stato vuole mantenere attivo e disponibile perché da sempre ne riconosce l’importanza e la funzione, sociale ed istituzionale.

In questo momento c’è grande confusione, l’unico passaggio veramente eseguito è stato quello tra una gestione nella quale la componente volontaristica del Corpo, numerosa ed efficace, veniva supportata dalla componente operativa ed amministrativa permanente, ugualmente consistente ed efficace. Oggi, in virtù di un riordino verosimilmente disordinato, questo supporto non c’è più e non si è provveduto all’addestramento, alla formazione, all’affiancamento di quelle forze, pur a base volontaristica, avrebbero potuto provvedere con la medesima efficacia a completare i quadri e le formazioni lasciate sguarnite dall’improvvido esodo forzoso di personale qualificato. E questo passaggio di gestione ha lasciato tutti con la bocca amara. Le pratiche amministrative giacciono inevase, la formazione langue, l’organizzazione non è in grado di offrire più quella capacità di risposta che fino a qualche anno fa aveva raggiunto una potenza ed una qualità mai ancora replicate.

Sullo sfondo si agita il malcontento di una fetta nobile del volontariato italiano, quella fetta che ha voluto impegnarsi in una maniera più importante degli altri, pur nobili, volontari italiani prestando un giuramento alla Repubblica Italiana oltre agli impegni verso la propria Associazione che in questo modo diventano ancora più forti. Questi sono scontenti perché vedono il Corpo diviso in tre componenti autoctone, quella degli idealisti che seguono questa forma molto impegnativa di disponibilità verso la propria Comunità e verso la propria Patria in maniera responsabile, quella dei narcisisti, che inondano i social di fotografie e combattono all’arma bianca per un attestato o un nastrino e quella degli opportunisti, che usano l’apparenza ad un Corpo per fare carriera, sbarcare il lunario o trovare un lavoro. Il vertice attende inerte, osserva il dimenarsi di queste tre componenti, assapora il malcontento della base e vivacchia alla giornata, giacendo sulla discordia, alimentata da un sentimento ingiustificato di reducismo e nostalgia, attendendo chissà cosa senza alcuna prospettiva di crescita, appagato e sordo. Nemmeno l’Associazione aiuta lo sviluppo del Corpo Militare, soprattutto eliminandolo da ogni scelta strategica, da ogni pianificazione del futuro della Croce Rossa ma ricordandosi un paio di volte l’anno di inserire come argomento all’ordine del giorno di un qualsiasi consiglio o assemblea la voce “prospettive di rilancio dei Corpi Ausiliari” salvo poi per ragioni di tempo eseguirne il rinvio della sua discussione a data da destinarsi.

Davanti a questa colpevole inerzia la vera spinta propulsiva, il vero motore di rilancio del Corpo Militare, come anche di quello delle Crocerossine, è il Sindacato dei Militari che con massima sincerità e disponibilità si pone disinteressatamente lo scopo di curare e tutelare gli interessi morali, normativi, economici, giuridici, professionali, previdenziali ed assistenziali del personale militare iscritto nei ruoli dei Corpi Ausiliari della Croce Rossa Italiana. E non solo questo; tra gli scopi del Sindacato dei Militari c’è anche quello di salvaguardare e tutelare la trasparenza nelle azioni delle Istituzioni, il benessere in senso lato del personale, la sua valorizzazione nel merito, la professionalità e la professionalizzazione degli uomini e delle donne che hanno giurato fedeltà alla Repubblica e che hanno assunto obblighi di servizio pur rinunciando ad un rapporto di impiego.

Una rinascita vera, una riforma vera dei Corpi Ausiliari della Cri si attuerà soltanto attraverso un esercizio consapevole dei diritti da parte del personale militare, soltanto attraverso un azione diffusa di tutela delle prerogative e delle professionalità di ognuno, attraverso un rapporto schietto e leale tra il vertice dei Corpi e la loro base, tutte condizioni che soltanto attraverso uno strumento terzo, democratico ed indipendente quale il Sindacato si possono attuare e verificare.

Invito quindi tutti i miei colleghi ad iscriversi al Sindacato dei Militari, comparto Croce Rossa, attraverso il link sotto riportato. Voglio precisare in risposta ai tanti messaggi che mi arrivano che finora le adesioni hanno raggiunto numeri importanti, sia nel Corpo Militare che tra le Crocerossine una base sindacale attiva è stata formata, che i dati di ognuno degli iscritti sono tutelati e gestiti secondo la più stringente normativa, che è in corso la designazione dei rappresentanti regionali e di ogni Centro di Mobilitazione, incarichi tutti che saranno oggetto di votazione democratica nelle assemblee territoriali e di comparto che andremo a convocare a norma di Statuto e Regolamento.

Per iscriverti al Sindacato dei Militari puoi cliccare su questo link.