Croce Rossa: cronaca di una sorte annunciata

La Croce Rossa Italiana ha diffuso recentemente una comunicazione dove annuncia il licenziamento di oltre sessanta dipendenti a tempo indeterminato, attribuendo la colpa della grave crisi nella quale versa al Governo ed alle misure per contenere i costi di gestione dei sistemi di accoglienza straordinaria. Il comunicato però non rappresenta la verità.

Il direttore del Comitato di Roma si rivolge nel suo comunicato ai dipendenti della Croce Rossa che da mesi sono in attesa del regolare pagamento delle retribuzioni omettendo di sottolineare il ruolo determinante assunto dalla componente volontaristica dell’Associazione che nei servizi derivanti dai vari contratti di appalto, oggi in risoluzione, ha costituito una parte essenziale della forza lavoro impiegata nei servizi a pagamento dalla Croce Rossa senza ricavarne alcunché, nella maniera più disinteressata possibile, incarnando quel Principio fondamentale di Umanità che è proprio della Croce Rossa tutta e che oggi il dottor Mariani sembra completamente dimenticare, assieme all’amnesia che gli fa scordare di sottolineare questo importante contributo.

La situazione di sofferenza finanziaria era emersa in maniera evidente già nell’assemblea annuale nella quale erano stati approvati i conti del 2016 e nella quale lo stesso Mariani aveva più volte sottolineato che la forte esposizione dell’Associazione era un evento casuale e che tutto sarebbe rientrato con il compimento dell’esercizio finanziario successivo, dichiarazione che poi non risulta dal verbale della riunione, evidentemente dolosamente sottaciuta.

Esiste una forte contraddizione in termini nell’atteggiamento dell’Associazione romana che dichiara di voler aprire la procedura di licenziamento collettivo e contemporaneamente sul proprio sito internet gestisce avvisi di recruiting, dismette personale che viene preso in carico dall’Associazione nazionale della Croce Rossa Italiana e viceversa, omette di pubblicare gli elenchi dei dipendenti, come previsto dalle norme interne, nonché nominativi, ruoli e retribuzioni del personale dirigente come obbligato dalla normativa speciale sul Terzo Settore.

Esiste la stessa contraddizione dello studente svogliato che dopo la bocciatura se la prende con gli insegnanti perché ce l’hanno con lui.

E’ chiaro quindi che si tratti dell’ennesima mistificazione posta in essere da un management autonominatosi ed assolutamente incapace di gestire la trasformazione di un’Idea in un’azienda che qualcuno sta conducendo da tempo senza il consenso della massa dei Soci attivi di Croce Rossa Italiana, mistificazione raccontata ad arte per coprire le mancanze di pochi a danno di quella fetta di sussidiarietà sociale che ha sostenuto la porzione debole della cittadinanza italiana dalla fine del XIX secolo ad oggi ed è impegnata attualmente a sopperire alle necessità anche di chi in Italia vuole trovare un momento di pace, tranquillità e ristoro per dare un senso alla propria vita diventata impossibile nel posto che fino a ieri chiamava casa.

Inutile quindi prendersela con il Governo della Repubblica, pensino invece questi signori a rimettere l’incarico ricevuto, lautamente compensato, per salvaguardare l’integrità dell’Istituzione, posta sotto il patrocinio del Capo dello Stato per la sua importanza sociale, dalla rovina economica alla quale la stanno conducendo. C’è un Comitato elettorale che nasce adesso proprio per riportare la Croce Rossa, in occasione delle elezioni statuariamente convenute per il prossimo anno, al disegno originario, spinta solo dall’ideale disinteressato che le ha fatto attraversare tre secoli di storia mondiale.

Link al sito del Comitato elettorale per le elezioni del 2020