Croce Rossa: senza Grillo per la testa

Immagino quanto sia difficile fare il Ministro della Repubblica Italiana. Immagino anche come debba sentirsi dentro un Ministro che viene costretto dalle circostanze a prestare buon viso a cattivo gioco, a cambiare pelle senza cambiare la propria anima. Perché questo deve essere successo alla dottoressa Giulia Grillo, trasformatasi da deputata incendiaria in Ministro pompiere per salvaguardare la ragion di Stato, spero, ovvero rispettare ordini superiori come è forse più probabile.

Non si spiega altrimenti come mai nel marzo 2014 interroga assieme ad altri parlamentari i ministri di salute e difesa, dell’economia e delle finanze e quello per la semplificazione e la pubblica amministrazione con l’atto numero 04/04093 per sapere che tipo di tutele avessero voluto intraprendere, a seguito dei provvedimenti di riordino della Croce Rossa Italiana, per sapere se non avessero ritenuto opportuno intraprendere azioni atte a tutelare livelli occupazionali e diritti dei lavoratori e a garantire la qualità dei servizi erogati.

Invece il 12 novembre 2015 presenta in Commissione l’interrogazione a risposta scritta numero 05/06977 assieme ad altri parlamentari, tesa a sollecitare il Governo affinché “ritenesse opportuno assumere iniziative normative al fine di abrogare il decreto legislativo n.178 del 2012, restituendo così, alla Croce rossa italiana, ai suoi lavoratori ed al suo patrimonio, la dignità e la funzione sociale pubblica che storicamente hanno sempre rivestito sin dalla sua creazione”.

Il 20 novembre dello stesso anno, siamo nel 2015, aderisce e firma l’interrogazione a risposta scritta presentata dal collega Frusone. Se vi ricordate ne ho già scritto, era la numero  4/11221, quella in cui si parlava di Scozzafava, di Pizzonia, del Cara di Mineo e dove si chiedeva “se il Governo non ritenga, per quanto di competenza, di effettuare i necessari approfondimenti in relazione ai profili riportati in premessa relativi all’incarico di Francesco Rocca nell’ambito della Croce Rossa italiana, ente per il quale, almeno fino al 1 o gennaio 2016, permane la natura di soggetto pubblico; in particolare, se non si ravvisino eventuali aspetti di incompatibilità o quantomeno di inopportunità in relazione alla carica ricoperta dal medesimo in seno all’Irccs «Istituto dermopatico dell’Immacolata» di Roma, e quali iniziative di competenza, anche normative, si intendano assumere al riguardo, al fine di evitare il protrarsi o il ripetersi di casi come quello descritto; quali informazioni possa fornire il Governo in relazione alla vicenda concernente l’appalto affidato alla Croce Rossa italiana riguardante il Cara di Mineo”. Interrogazione tanto pregna di materiale da far ritenere, una volta usata giornalisticamente, dalla Stessa croce Rossa che fosse un atto diffamatorio a suo carico, bechè opresentata da parlamentari nell’esercizio delle loro prerogative costituzionali.

La dottoressa Grillo non si placa e a giugno del 2017 presenta a propria firma un’interrogazione a risposta in Commissione, la numero 5/11692 chiedendo appunto “di quali elementi disponga il Governo, per quanto di competenza, in merito all’organigramma del personale, alle mansioni assegnate e alle retribuzioni annesse per le attività del Comitato provinciale di Catania della Cri riguardanti il Cara di Mineo e per quelle relative al primo soccorso dell’aeroporto di Catania, al fine di verificare se siano state realizzate a norma di legge le attività d’interesse pubblico di competenza della Cri etnea; se sia a conoscenza dello stato dei bilanci degli ultimi 5 anni della Cri di Catania; se intenda verificare, per quanto di competenza, se le assunzioni dei medici impiegati nei servizi sopra richiamati curati dalla Croce rossa di Catania, rispettino la normativa vigente; di quali elementi disponga circa i compiti istituzionali e il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle normative vigenti da parte della Croce rossa di Catania”.

Ecco. A distanza non di un secolo ma di pochi mesi Giulia Grillo diventa Ministro della Salute e come per incanto tutti i suoi dubbi sulle attività, le opportunità, le distrazioni, gli accadimenti di Croce Rossa Italiana svaniscono per incanto. All’improvviso la Croce Rossa Italiana non ha più le patologie endemiche che fino a qualche mese prima della sua nomina rendevano necessaria una presa di posizione del Governo. La cosa ci fa enormemente piacere, ci rende pieni d’orgoglio che un Ministro della Repubblica, con il solo pensiero abbia risolto i dubbi ed i problemi che da semplice parlamentare l’attanagliavano e di cui oggi, da Ministro appunto, ritiene di non doversi più occupare, a dimostrazione che il Governo del cambiamento ha cambiato veramente opinione su tutto.