Proprio ieri ragionavo sulla prevalenza della componente a libro paga rispetto a quella volontaristica nella Croce Rossa Italiana. La questione ha anche un risvolto divertente che voglio condividere con voi.
Il mondo in cui vi sto portando attraverso questo viaggio all’interno della più grande associazione di volontariato italiano, la Croce Rossa Italiana, è anche pieno di contraddizioni apparenti e sostanziali, un mondo nel quale le regole sono fatte apposta per essere infrante ed in cui la componente volontaristica è marginale e marginalizzata.
ci sono alcune cose di cui non è un capriccio parlare, ci sono dei luoghi, dei processi di cui parlare è necessario perché in questo bellissimo pezzo di mondo l’informazione è un diritto e la trasparenza una virtù. Perché gli italiani da questo bel cesto di mele si aspettano molto e questo molto lo finanziano con milioni di euro pagati attraverso le loro tasse.
L’altro giorno i Social hanno dimostrato come sia caduto l’ennesimo tabù, hanno dimostrato come tra il dire ed il fare ci sia un grandissimo mare sopra il quale solo qualcuno sia in grado di camminare mentre tutti gli altri annaspano.
C’è un mondo, quello del terzo Settore, che si sta trasformando ad una velocità molto più grande di quella generata dai passi di chi ha piccole scarpe e poca voglia di creare il cambiamento, anche in questo pezzo di mondo, piuttosto che inseguire il nuovo con occhi e metodi ormai vecchi.
La situazione dei lavoratori della Croce Rossa di Pisa non è ancora risolta. La CGIL – FP contesta le affermazioni del Presidente Cerrai. Una nota pesantissima è uscita dagli uffici sindacali e fa pensare ad una guerra già iniziata. In mezzo le famiglie di ottanta lavoratori. Per chi conosce la CRI si tratta di un film già visto.
I dipendenti ed i collaboratori della Croce Rossa Italiana di Pisa sono in stato di agitazione. Secondo CGIL – FP sono circa 80 persone che chiedono il regolare pagamento delle retribuzioni ed il rispetto del contratto collettivo di riferimento. Il presidente del Comitato di Pisa Antonio Cerrai smorza gli animi
Ieri poteva essere una giornata magnifica per i Corpi Ausiliari della Croce Rossa Italiana. La ricorrenza della consegna della Bandiera d’Istituto ai due Corpi è considerata una Festa a tutto tondo ma è bastato leggere i messaggi del Presidente Valastro e del Ministro Crosetto per gettare nello sconforto chi crede ancora ad un futuro possibile. Vi spiego perché.
C’è insomma una narrativa che circonda questa inchiesta giornalistica, unica nel suo genere per documentatezza e durata, che è di comodo, creata alla bisogna come ultima trincea da parte di chi usa la Croce Rossa per guadagnare opportunità e soddisfare bisogni che non sono collettivi. Questa narrativa é smontata dalle circostanze e resa puerile dal succedersi degli eventi che abbiamo avuto sotto gli occhi.
La parte programmatica che voleva vedere i volontari di nuovo al centro della loro associazione, comune a tutti i candidati, se l’è portata via il vento come era prevedibile. Il concetto che invece rimane, solido come la pietra, e che non ha sposato nessuno dei due candidati è quello che ormai conoscete bene tutti, e cioè che la Croce Rossa è un’altra cosa.