Tra cinque giorni l’ultima assemblea nazionale in questa era della Croce Rossa Italiana. Probabilmente almeno due terzi dei componenti dell’Assemblea non saranno rieletti a maggio nella prima anomala tornata elettorale del dopo Rocca. All’ordine del giorno mancano però punti fondamentali. Vi spiego quali.
Consiglieri regionali super impegnati, scarsa capacità di immaginazione oppure si tratta di volontà di fare in fretta. Oggi Repubblica ci racconta che il disegno di legge regionale per contrastare la violenza sui minori presentato dal consigliere regionale Emanuela Mari è stato copiato pari pari da un analogo provvedimento della Regione Campania. Non potevamo aspettarci nulla di diverso.
La sentenza è pronunciata e siamo in attesa delle motivazioni, ma una cosa è certa: l’ignoto estensore e diffusore delle missive anonime mediante le quali oltre cento Presidenti di Società nazionali di Croce Rossa erano state informati in maniera diffamatoria dei trascorsi personali di Francesco Rocca non sono io. Questo ha accertato nei giorni scorsi la Magistratura romana assolvendomi dal reato ascritto “per non aver commesso il fatto”.
Non vorrei lodarmi troppo ma alla fine pare che abbia sempre ragione. Conosco in maniera profonda questa associazione, i suoi dirigenti ed i suoi Volontari. Quando dico che la Croce Rossa Italiana non ama i suoi Volontari non esagero. Basta guardare l’ultima infornata di nomine e si capisce molto di più di quanto io scriva.
La parte programmatica che voleva vedere i volontari di nuovo al centro della loro associazione, comune a tutti i candidati, se l’è portata via il vento come era prevedibile. Il concetto che invece rimane, solido come la pietra, e che non ha sposato nessuno dei due candidati è quello che ormai conoscete bene tutti, e cioè che la Croce Rossa è un’altra cosa.
Come vi avevo annunciato sono usciti i nomi depositati dal candidato Presidente nazionale Rosario Valastro, gli stessi che vi avevo già annunciato. La lista porta in dote oltre 300 firme, a detta di Valastro, cosa che la rende favorita nelle urne ma che conferma una patologia che vi ho raccontato da sempre.
Non si capisce ancora bene quale sia la composizione delle tre squadre che, a meno di una importante sorpresa delle prossime ore, si fronteggeranno a fine aprile per conquistare la presidenza nazionale della Croce Rossa Italiana. Ogni giorno c’è una sorpresa, di seguito vi racconto la chicca di oggi.
Francesco Rocca è il nuovo presidente della Regione Lazio. Qualsiasi cosa ne vogliate pensare io ne sono felice, immensamente felice. C’è un motivo. Il teorema che mi sono messo a raccontare in questi lunghi e freddissimi anni si è compiutamente dimostrato, al di la di ogni ragionevole dubbio.
La prima notizia del 2023, la prima notizia del nuovo e bellissimo anno non può coglierci di sorpresa. Il Governo, quello fatto dalle stesse persone che hanno voluto Francesco Rocca candidato alla carica di Presidente della Regione Lazio, ha prorogato l’esistenza in vita dell’Ente strumentale alla CRI fino a tutto il prossimo anno.
Alla fine è successo, l’autarca che la politica aveva messo a capo della Croce Rossa Italiana è stato risucchiato dalla stessa politica in una giostra elettorale. Francesco Rocca è candidato alla presidenza della Regione Lazio per conto di un partito politico.