Croce Rossa: ma quale Indipendenza, il problema sono i soldi.

Niente a che vedere con i Principi, il Governo chiede il rispetto del decreto 178 e la costituzione della Fondazione.

Fare cagnara è più facile che cercare, e magari trovare, soluzioni. Poi se si gioca a fare la vittima tutto quanto assume un sapore più dolce e languido. Di cosa parlo? Ma naturalmente della tempesta che mi è scoppiata nel cellulare ieri sera quando, dopo un post su Facebook del nostro stimatissimo Presidente Nazionale, tutto il mondo, e naturalmente in maggior peso i Volontari appartenenti alle due Componenti Cri ausiliarie alle Forze Armate nazionali, si sono interrogati più sulle recriminazioni del Presidente che su quanto avesse detto il Ministro della Difesa Pinotti e chiedendomi un parere sulla vicenda.

Fermo restando che un leader non deve comunicare su Facebook ma attraverso atti ufficiali o il suo retribuito ufficio stampa, come al solito si parla di una cosa dandone un interpretazione di parte e senza far conoscere il documento originale da cui nasce la questione, forse proprio per creare scompiglio e sconcerto all’interno dell’Associazione di volontariato più grande d’Italia.

Senza far ripartire le giaculatorie dei “non accordi”, “non contratti” e tutto il repertorio, mi è bastato cercare e trovare sulla rete il testo dell’emendamento Difesa. Già le parole del sottosegretario Bobba, l’autore del codice del terzo Settore, avevano chiarito molto ogni aspetto, sottolineando come la posizione Pinotti non fosse quella del Governo e che sarebbe stato necessario un passaggio, fondamentale, nelle Camere. E’ evidente, invece dalla lettura dell’emendamento, che la mossa di Rocca sia stata ben orchestrata, destinata ad allontanare da lui i riflettori che il Ministero della Difesa voleva accendere, ed a farsi scudo dei Volontari, naturalmente più confusi che indignati. Insomma il poeta che non è in me avrebbe detto a questo punto di guardare al dito per nascondere la luna.

L’emendamento è chiaro e non ci fa fare una bella figura. Nell’intenzione di modificare il decreto 178 in più parti, dice che nelle more della costituzione della Fondazione il Ministero della Difesa può stipulare le convenzioni di cui al presente comma direttamente con i Corpi ausiliari, tutto qui, semplicemente questo. L’indipendenza non c’entra nulla, è tutta una questione di spicci e chi già lamentava l’ablazione dei Principi, secondo lui passati a sei, cinque o meno, probabilmente ha timore di vedere passare sotto le sue mani meno soldi. Lo so, è terribilmente prosaico ma ve l’ho detto, non sono un poeta, o forse non lo sono più.

[tweetshare tweet=”Il presente di questa Croce Rossa è un viaggio a fari spenti senza meta” username=”crisdegni”]

Non posso dare torto al Ministro Pinotti, un raccordo di natura pubblica tra la Difesa e chi percepisce questi soldi serve, è naturale, e se sono passati cinque anni dal varo del Decreto di riforma e la governance di Cri non è riuscita a far uscire dal cilindro la Fondazione, l’inerzia dei Rocca boy’s deve essere superata, potremmo dire “con le buone o con le cattive”. Chi governa a suo piacimento questo meraviglioso mondo da dieci anni, maturando il record di longevità ma non quello di efficacia, deve rendersi conto che la Croce Rossa è inserita in una Società, che da questa trae risorse, molte, e con questa ha un contratto di servizio. La Difesa mette i soldi e registra ogni giorno lo scontento dei militari e delle Sorelle che vengono tenuti ai margini, esclusi dai processi decisionali, scavalcati nelle attribuzioni e nelle competenze, ai quali è stata tolta la voce, anche attraverso l’ablazione delle funzioni di Pubblica Informazione previste per Legge. Questo il Governo lo sa e per questa ragione ha fatto la proposta alla quale è seguita la sguaiata ed infelice, nonché inefficace, reazione di un vertice che è inerte solo in apparenza.

I gloriosi Corpi Ausiliari della Croce Rossa Italiana sono integrati nel sistema di difesa nazionale ed assolvono le funzioni di completamento degli assetti sanitari delle Forze Armate. Nonostante questo impegnativo compito, svolto con disciplina ed onore da oltre 150 anni, sono vessati da questa governance, sono continuamente svalutati e tenuti ai margini. Le convenzioni già da tempo vengono operate direttamente con i Corpi, stante l’inerzia del vertice di Cri e le sempre maggiori esigenze di impiego del Governo nazionale. Il Ministro Pinotti sa bene questo, e registra quasi quotidianamente l’umore dei militari e delle Sorelle. Il Presidente Rocca non fa nulla per porvi rimedio, non ha un piano per seguire il futuro dei Corpi Ausiliari, esempio ne è il punto all’ordine del giorno sul tema, fissato per l’assemblea nazionale dello scorso 29 aprile e fatto saltare come se niente fosse. Proprio questa inerzia è il tema e la preoccupazione dell’intervento del Ministro della Difesa.

Non facciamoci prendere in giro, non ce lo meritiamo, cominciamo a guardare la luna senza fissare più il dito. Fino a quando le Componenti di Croce Rossa saranno tre ma a contare veramente sarà quella più chiassosa, fino a quando la Cri sarà gestita da persone che non hanno fatto nemmeno un’ora di volontariato, il problema non sarà la tenuta dei Principi né il disegno del “perimetro” ma soltanto il tentativo di capire dove ci sta portando questo viaggio a fari spenti, perché la Croce Rossa è un’altra cosa.

4 thoughts on “Croce Rossa: ma quale Indipendenza, il problema sono i soldi.

  1. Il problema è la dirigenza come scritto nell’articolo il continuo tirare il sasso e togliere il braccio.
    Purtroppo la cecità ha portato al vecchio non al nuovo
    I volontari sono confusi e con la 178 moltissimi comandanti di centro e persone autorevoli e preparate sono stati sostituiti da personale da formare..da chi?.

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