E’ quella associazione che manda gli squadroni ispettivi con i verbali già confezionati, che radia chi si vuole candidare, che controlla chi scrive di politica sui propri social salvo poi consentire a qualcuno, solo qualcuno, di poter fare politica nei fatti fino a candidarsi e finire in un lampo sulle migliori poltrone
Vi ho spesso raccontato che la questione dei commissariamenti è troppo spesso strumentale. Questi atti, che la Croce Rossa si porta in eredità dal periodo nel quale era pienamente Ente pubblico, vengono usati a piene mani per delegittimare i Presidenti dei Comitati che non si vogliono allineare e per spianare il dissenso rispetto ad un mainstream, ad un pensiero unico che non ci piace e che non è utile alla missione umanitaria alla quale i Volontari dell’Associazione sono e si sentono chiamati
Tutto è molto surreale, come l’atteggiamento delle Ispettrici regionali decadute per decorrenza del termine del loro mandato che continuano a convocare riunioni su riunioni con le Ispettrici territoriali loro sottoposte facendo finta che esista un principio di perpetuazione nel potere che ha natura semplicemente divina.
Sarebbe quindi auspicabile che il Presidente Valastro voglia riconoscere il ruolo di utile polemica della Candidata Ilaria Decimo e che voglia assegnare a lei ed alla sua squadra un incarico che abbia natura di sindacato di verifica e controllo sugli atti del Consiglio in carica
Anche se apparentemente il risultato delle elezioni per il consiglio direttivo del Comitato nazionale della Croce Rossa Italiana ci racconta che si sono svolte nel segno della continuità, governate come si è dimostrato dal Presidente uscente, nell’ organigramma complessivo ci sono stati spostamenti critici, un caso su tutti è quello del Lazio
Tra le molte cose inspiegabili che accadono in questa nuovissima Croce Rossa Italiana dobbiamo anche accreditare l’evento più inspiegabile di tutti. In questi giorni si sta consumando un raduno sulle rive del fiume biondo per eccellenza, il Tevere, che nulla ha a che vedere con il rito pagano dell’assemblea elettorale, convocata per domani
Queste elezioni per la presidenza nazionale della Croce Rossa Italiana sembravano una cosetta facile facile, dal risultato se non scontato quanto meno condiviso. Invece, forse per effetto della trasformazione dell’Associazione, nulla è più come sembra ed il dibattito si sta incartando. Vi racconto dell’ultimo quasi colpo di scena.
Anche Ilaria Decimo è scesa in campo, anche lei con una schiera di presidenti poltronisti, anche lei da una posizione di permanenza nei quadri associativi proprio a dimostrare che solo un Presidente potrà essere Presidente, proprio a dimostrare che tra vincere e cambiare è opportuno scegliere la prima ipotesi, vincere
Parte quindi proprio oggi, primo di aprile, la gara ufficiale per aggiudicarsi il posto di Presidente della Croce Rossa Italiana. Due le liste in campo, quella di Rosario Valastro e quella di Ilaria Decimo. Flavio Ronzi non ci sarà, è inutile cercare il suo nome in giro, ha deciso che questa Croce Rossa cosi com’è non gli piace più e non è il solo. Vi racconto il fatto del giorno e della notte.
Come vi avevo annunciato sono usciti i nomi depositati dal candidato Presidente nazionale Rosario Valastro, gli stessi che vi avevo già annunciato. La lista porta in dote oltre 300 firme, a detta di Valastro, cosa che la rende favorita nelle urne ma che conferma una patologia che vi ho raccontato da sempre.