Croce Rossa: ragliando s’impara
E’ materialmente impossibile adempiere alle regole e formare l’elenco degli elettori dei prossimi presidenti regionali nei tempi prescritti perché i tempi non ci sono.
Croce Rossa: l’irrequietezza delle locuste
esistono Socie che, in quanto donne, sono meno Socie degli altri? Nella grande Associazione inclusiva e democratica accade proprio questo.
Croce Rossa: la virtù di essere diversi
i Soci che svolgono la loro attività di volontariato nei Corpi Ausiliari non sono migliori degli altri Volontari, sono diversi. Diversi per vocazione, per passione, per formazione e dottrina di impiego, per disponibilità e responsabilità ed in maniera diversa devono essere considerati e trattati. Semplicemente
Croce Rossa: tanta uva, pochissime volpi.
il caso delle Sorelle che rivestono incarichi di vertice nel Corpo , a volte anche nell’Ufficio Direttivo Centrale, e che contemporaneamente ed in spregio ai regolamenti vigenti continuano ad assolvere anche incarichi direttivi nei Comitati territoriali
Croce Rossa: una domanda in più.
Esiste uno stigma profondo non solo nei confronti di un difficile dissenso ma anche della semplice richiesta di trasparenza, di una trasparenza che non c’è, dei criteri minimi di democrazia associativa, sempre e costantemente negati, della possibilità di discutere questi temi nei confronti assembleari, negata anche questa, della semplice risposta, anche a distanza, a domande altrettanto semplici, mai praticata.
Croce Rossa: abbasso la noia
Aboliamo i regolamenti, tutti, non perdiamo tempo a scrivere e riscrivere ogni settimana. Dividiamo la Croce Rossa in due settori: chi può fare come vuole e chi deve subire gli umori degli altri. Si può fare, costa poco, è la manifestazione esteriore del nuovo feudalesimo che ha già invaso questa meravigliosa parte di Paese.
Croce Rossa: le frittelle del Marchese
Conosco questa gente, la mia gente, e so che di coraggio ne hanno avuto, ne hanno e ne avranno tantissimo. Quello che è mancato loro, alla maggioranza, è stata la fiducia nel disegno che si andava delineando sotto i loro occhi, la totale assenza di carisma e di credibilità di chi voleva far attraversare un mondo ridotto a deserto ad una moltitudine condotta col bastone e che non trova più nemmeno la carota.
Croce Rossa: siamo competitors
Il fatto che SEUS ci definisca competitors certifica, ove ce ne fosse bisogno, l’aziendalizzazione dell’Idea, ci qualifica come Azienda che presta gli stessi suoi servizi. Loro non sono un ente umanitario ma un’azienda commerciale; anche noi stiamo perdendo per strada l’Umanità, assieme all’Indipendenza ed a tutta la serie di paraventi che abbiamo chiamato Principi e che non sono nulla senza i relativi Valori, se non una foglia di fico per difendere gli Interessi di qualcuno.
Croce Rossa: ci mancava la finanza
non riusciremo mai a stupirci proprio noi che abbiamo sempre saputo di avere a che fare con gente che dietro i Principi nasconde i propri interessi, che utilizza i curricula costruiti all’interno dell’Associazione di volontariato più grande d’Italia per il proprio ludibrio personale, che è sempre pronta a puntare il ditino contro chiunque osi mettere in dubbio il castello di carte su cui hanno costruito un immeritato riscatto sociale,
Croce Rossa: il lupo e il vizio
Al posto di chi non è stato capace si fa finire chi ha legami sia con la politica che con qualcos’altro che con la politica è andato a braccetto fino a che ha potuto. Negare che la Croce Rossa si sia messa a fare politica è negare un’evidenza grande come lo stesso Colosseo. Negare che sia adesso, sia questo il momento di staccare la spina ad una governance autoreferenziale che ci sta portando verso un baratro indegno di una secolare Istituzione significa non essere solo ciechi ma anche complici di un Sistema che per interesse sta divorando un Ideale.