17 Marzo 2024

La quarta scelta

By Cristiano Degni

Le elezioni di Civitavecchia entrano a gamba tesa anche nella politica della vicina Santa Marinella. La disponibilità alla candidatura di Gino Vinaccia sembra una cosa scontata e potrebbe coagulare un centrosinistra che concede spazi e vittorie agli antagonismi per una buona dose di litigiosità e capricci.

La politica locale ha in mano come sempre una margherita che a forza di sfogliare nomi prova a fare la quadra sul personaggio meno atteso e forse proprio per questo più considerato. In effetti se si pensa al personaggio di Gino Vinaccia bisogna considerare l’appeal personale, lo spessore politico e la capacità come elementi a suo favore. Quello che non torna proprio è la collocazione politica. Nato democristiano è stato vicesindaco della giunta di centrodestra di Gianni Moscherini a Civitavecchia in un tempo non proprio lontanissimo, dal 2007 al 2012 ma lo ricordiamo come consigliere comunale, sempre al Pincio, eletto nel 1985 e da li ininterrottamente presente nel consiglio comunale di cui è stato anche Presidente dal 2001 al 2005. Sempre però da una parte sola, nelle file di quel postdemocristianesimo che ha avuto i colori di CCD ed UDC ma una collocazione sempre nel centrodestra.

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Approda a Santa Marinella solo l’ala protettrice del sindaco Pietro Tidei per fare l’assessore di una giunta di centrosinistra, nella quale assume l’incarico di vicesindaco per l’ultimo anno e, nella successiva edizione della stessa amministrazione, da un anno sempre in giunta, costruendo la costola centrista di un’amministrazione nata dalle mani del PD ed ora finita ad essere partecipata anche da Forza Italia e dal partito Noi Moderati di Lupi. Un minestrone, insomma, proprio la candidatura nel centrosinistra civitavecchiese non solo riapre i giochi ma, in quanto sponsorizzata da Italia Viva, crea ancora più confusione a chi sotto la spinta di un bipolarismo di caratura europea aveva creduto che ogni tentativo di assembramento elettorale e di consociativismo spinto fosse rappresentativo di un modo di fare politica da dinosauri, da vecchissima repubblica.

Naturalmente la candidatura di Vinaccia consentirebbe a Tidei di prendere respiro a Santa Marinella, liberandogli un posto in Giunta e mitigando quel braccio di ferro tra lo stesso Vinaccia e l’attuale presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella che sta paralizzando l’attività amministrativa. In fondo c’è un problema di colore e la sensazione è che tutti stiano abbandonando un centrosinistra ormai senz’anima per provare a ricollocarsi in un centro che come il predellino di un autobus in corsa non riesce a far salire più nessuno. Manca il ruolo di catalizzatore che l’attuale sindaco di Santa Marinella ha svolto in prima persona tante volte. Manca anche la proiezione volitiva di una prospettiva di successo e di durata per una coalizione che non sia soltanto vincitrice ma che abbia la possibilità, la voglia e la garanzia di durare e dare ad una Città ingessata quella prospettiva di crescita sostenibile che fino ad ora non ha avuto.

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La garanzia di durata deve essere cioè completamente conformata su qualsiasi progetto che abbia la velleità di dichiararsi come una garanzia di successo. Questo a Pietro Tidei non riesce più da un pezzo. Lui stesso sa bene che vince e governa non non per capacità personali ma per carenza di valide e consistenti alternative. Proprio questo non è il caso di Civitavecchia, dove persone di buona volontà e piena disponibilità stanno costruendo quell’ alternativa carica di consensi e di opportunità che i civitavecchiesi sapranno scegliere con fiducia. La candidatura di Vinaccia nasce in salita proprio per questa ragione ed è stata proposta proprio con lo scopo di rafforzare l’amministrazione di Santa Marinella. Lo scaltro assessore lo sa bene ma proprio perché è in cerca di visibilità punterà tutto su se stesso, aspettando che la ruota smetta di girare.

Articolo pubblicato anche su Il Provinciale

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