Le elezioni di Civitavecchia entrano a gamba tesa anche nella politica della vicina Santa Marinella. La disponibilità alla candidatura di Gino Vinaccia sembra una cosa scontata e potrebbe coagulare un centrosinistra che concede spazi e vittorie agli antagonismi per una buona dose di litigiosità e capricci.
Eppure lo comprendo questo Sindaco, da mesi sotto il fuoco incrociato dei media e circondato da persone che si danno un sacco di arie ma non riescono a combinare quasi nulla, convinto di essere a capo di una maggioranza di centrosinistra che non è mai stata così di destra. Non comprendo invece la sciatteria con cui si fa qualsiasi cosa qui a Santa Marinella. Adesso basta, o no?
C’era un detto popolare che raccontava di una toppa peggiore del buco. A Santa Marinella ormai si naviga a vista e la scarsa capacità dei soggetti chiamati a rappresentare l’Istituzione è talmente palese che di fronte al loro annaspare verrebbe da sorridere ma siccome ci si rende conto che il futuro di migliaia di cittadini è nelle mani di chi non lo merita allora sale un’indignazione che ci può rendere ancora di più una Comunità militante.
Io me la immagino, la riunione di maggioranza di oggi a Santa Marinella. Tutti con gli occhietti appiccicati dal sonno domenicale, costretti a calarsi dalla branda per volere dell’unico proprietario di un’amministrazione allo sbando, nocchiere ed armatore di un vascello senza vele e che punta la spiaggia.
La questione del vicesindaco di Santa Marinella sta diventando anche un problema di rappresentatività politica. Muto il Partito Democratico anche il resto della politica non ha accolto benissimo la nomina.
Se non sarà nominato un vicesindaco chiunque si appelli al Prefetto potrebbe far commissariare l’amministrazione. Cosa che non succederà in quanto le pratiche consociative sono ormai a buonissimo punto e il voto del centro destra, ormai annacquato ed annoiatissimo tra poltrone e strapuntini potrebbe essere utile
Ho visto il bilancio e non mi piace affatto. Siamo in periodo di ripartenze e sono troppe ed ingenti le somme accantonate. Se mettiamo i soldi sotto le mattonelle come facciamo a creare le condizioni perché l’asfittica economia di questa sterile Città possa finalmente decollare?