26 Agosto 2023

Assenti non giustificati

By Cristiano Degni

La caldissima estate è stata caratterizzata dalla mancanza di ogni attrattiva locale condita con il chiasso generato dalle solite smodate dichiarazioni del Sindaco di Santa Marinella, ormai sempre più solo. Anche la minoranza ha abbandonato la scena scegliendo di abbandonare anche il suo ruolo. Cerchiamo di capire perché.

Di questi tempi ogni cittadino vive un grande disagio, legge i giornali, prova ad informarsi e sente urlare il sindaco. Chi è più attento delle cose di Santa Marinella si accorge che però che manca qualcosa, a questo accesissimo e monocorde dibattito manca la voce della politica. Non solo della politica che tenta di governare questa meravigliosa Città, muta per ordine di servizio e per regola di scuderia. Oltre questo chiasso sguaiato e feroce manca un suono che dovrebbe fargli da contraltare, manca la voce della minoranza consiliare e di tutte quelle forze che volevano imporsi alla guida della Città ma non ci sono riuscite. Non parlo di post sui social o di email inviate a batteria ad una serie di siti compiacenti ma della voce che deve dare forma e scopo ad un discorso che possa argomentare e ribattere alle urla di un primo cittadino, arrogante e non residente, che parlando ormai da solo si può autoconvincere di avere ragione.

Non è assolutamente vero che ha vinto le elezioni, la tornata di primavera non l’ha vinta nessuno semplicemente perché nessuna forza politica è scesa in campo con l’intenzione di vincere. La realtà è molto più triste di quanto la si possa dipingere, la Città non ha scelto Tidei e la sua orchestra, la mia Città non ha avuto alternativa, chi si è candidato contro Tidei non aveva né la voglia né la forza per vincere. Non si possono tirare fuori candidati buoni per tutte le stagioni, che vengono qualificati con aggettivi presi a caso dal cilindro del mago e sbattuti su un palcoscenico scomodo e fare ragionamenti sul fatto che quello lo candidiamo perché è molto bravo nel suo lavoro, quell’altro perché è simpatico, quell’altro ancora perché è pensionato. Non sono questi i requisiti necessari per governare oggi una Città, bisogna avere spirito, preparazione specifica e le idee chiare su praticamente tutto, bisogna saper creare una squadra con le idee chiare e la voglia di cambiare, bisogna condividere una visione di futuro per colorare un presente troppo grigio.

Tidei sa giocare le sue pedine, ha vinto perché è riuscito a correre da solo ma la gente è stanca e chi lo ha votato lo ha fatto perché sulla scheda non c’erano alternative credibili, non c’era la necessaria novità, non c’era la possibilità di scegliere il nuovo ed il cambiamento. Si sa che le consultazioni elettorali sono quanto di meno democratico possa esistere, dove i cittadini possono certamente scegliere chi votare ma i nomi sulla scheda e nelle liste sono imposti, sempre e comunque, da qualcun’altro. La Città è stanca, i cittadini sono stanchi e demotivati, hanno voglia di cambiare, non si accontentano più delle favole.

Su questo arido palcoscenico una minoranza consiliare che fosse volenterosa, disponibile e qualificata avrebbe molto da dire ed invece nessuno si fa sentire. Sono tutti in attesa ma non riusciamo a capire di cosa. Probabilmente, come da copione, attendono con ansia l’arrivo del 2027 per potersi agitare un pochino, scrivere sette post sui social e mandare in giro due comunicati stampa, previo banchetto, per dimostrare alla Città che si sono spesi e, come minimo, meritano di essere rieletti. Intanto di fronte allo spettacolo indegno che la Città sta vivendo rimangono in silenzio, di fronte all’aggressione alle categorie commerciali ed imprenditoriali locali rimangono muti, tutti quanti, nessuno escluso. Implicitamente danno ragione quindi al Sindaco caciarone e lo vogliono sottolineare alla loro maniera educatissima. Una minoranza consiliare così allineata a chi serve? Sicuramente non a questa Città distrutta da indicibili interessi, bombardata dall’arroganza, depredata dai corsari del fare impresa modello take away, una Città che non sarà sicuramente dei nostri figli perché anno dopo anno non rimarrà più nulla per nessuno.

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Però continuo a non capire il perché di tanto silenzio. Eppure tolta la bordata sul turismo inesistente e sulle colpe che sono sempre e solo degli altri, che anche da sola avrebbe consentito a chi sapesse fare veramente politica di aggredire il palcoscenico e prendersi la scena per mesi interi catturando anche la solidarietà e la vicinanza delle categorie interessate, ci sono mille cose che non vanno, ci sono mille questioni da risolvere, ci sarebbero anche mille possibilità di dare una speranza in più alla nostra gente. Ma forse loro stanno in vacanza, si sa che siamo in estate. Anzi loro sono sicuramente in vacanza dal giorno dopo l’apertura delle urne e ci rimarranno anche durante il periodo che ci separa dalle urne, pronti a ritornare a comporre quei tavolini rimandati a dopo le elezioni nazionali lo scorso anno, rimandati a dopo le regionali di quest’anno e per i quali in molti hanno rinunciato a tempo e sonno per chiacchierare e chiacchierare, mentre qualcuno aveva già le liste e i candidati pronti, i giochi fatti insomma. Ed i numeri, impietosi, usciti dalle urne ci hanno raccontato inconfutabilmente proprio questo.

Ormai in troppi si accontenterebbero di sole speranze ma nessuno, ancora nessuno, glie le sa nemmeno disegnare disegnare. Il momento però è questo, lasciamo dietro ogni zavorra e iniziamo, tutti assieme, a costruire l’alternativa, un’altra possibilità non c’è.

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