25 Novembre 2016

Croce Rossa: nessuna trasparenza il primo effetto della privatizzazione.

By Cristiano Degni

 

Non date retta…”. C’è chi continua, sollecitato dai Volontari a dare risposte, ad emettere questo mantra ed in fondo ha ragione, se considera il valore lessicale delle parole intese come invito a non accontentarsi mai. Non bisogna mai basarsi su quello che ci viene raccontato, bisogna cercare, indagare e scoprire. Solo così si acquista consapevolezza, solo così si riesce ad aprire un lembo della cappa oscura che copre l’Associazione di Volontariato più grande d’Italia. Sto ricevendo da una settimana contatti e telefonate da tutto il Paese. Grandi attestazioni di stima e solidarietà quasi tutte con un identica frase di chiusura: “anch’io sono con te ma non lo posso dire pubblicamente”. Una frase del genere ha un significato decisamente importante e grave, essendo la dimostrazione di quanto siamo andanti a raccontare ed a raccontavi in questo burrascoso periodo. Non c’è democrazia, non c’è pluralismo, in questa Croce Rossa Italiana del secondo millennio non c’è libertà di pensiero e di opinione. Il fatto si aggiunge alla gravissima mancanza di trasparenza perdurante e pervasiva. I verbali del consiglio direttivo nazionale sono secretati, così come le determinazioni dell’ufficio di presidenza e l’unico verbale dell’unica assemblea nazionale, quella di ottobre scorso. Continuerò ancora a ripetervi, questa volta il mantra è mio, che è necessario che noi volontari fossimo messi nelle condizioni di conoscere questi atti, come è necessario che noi volontari potessimo avere la contezza di quanto costi l’Ufficio neocostituito e denominato Segretariato Generate, anche nella componente stipendiale dei suoi supermanager e potessimo sapere dove si suppone questi fondi di funzionamento, che mi dicono alquanto elevati, possano essere reperiti. Non si comprende come mai da maggio scorso non si riesca a sapere quanto valga il contratto del Segretario Generale della Cri e soprattutto quali clausole speciali vi siano inserite. Sorrisetti, insulti e minacce, questa la retribuzione di chi chiede chiarezza e trasparenza nella Croce Rossa. La cosa diventa alquanto urgente visto che, terminate e procedure di selezione, stanno per entrare in azione anche i Segretari Generali dei Comitati regionali, anche loro con retribuzioni adeguate all’incarico ma di cui, non essendo stato nemmeno presentato l’ultimo bilancio preventivo dell’Associazione nazionale, non si conosce né l’entità né la provenienza contabile della relativa copertura. Allo stato dell’arte che vi ho appena descritto a chi giova, a chi interessa che i Volontari non diano retta a certe informazioni, non siano stimolati a riappropriarsi della loro gloriosa associazione? Forse a chi ha voluto con forza questa privatizzazione ed oggi la sta usando a proprio garbo e continua a minacciare ed insultare senza farci conoscere qualche apprezzabile risultato della propria magnifica opera. La Croce Rossa è un’altra cosa.