10 Luglio 2023

Impregiudicato, da sempre

By Cristiano Degni

Proprio ieri ragionavo sulla prevalenza della componente a libro paga rispetto a quella volontaristica nella Croce Rossa Italiana. La questione ha anche un risvolto divertente che voglio condividere con voi.

La parabola di Ignazio Schintu sembra non arrestarsi più. Ve ne ho parlato quando, tanto per confutare proprio quello che pur non richiesto andava a raccontare in giro, mi sono accorto che aveva una busta paga lunghissima, che il suo stipendio era in quota assolutamente minoritaria rispetto alle indennità di carica e di funzione, per non parlare delle attribuzioni ad personam, che andava ad incassare. Lui naturalmente ha considerato ogni notizia che documentavo come illazione ed ha riferito di un suo personalissimo notevole impegno sempre in prima linea in favore dell’Associazione. Va bene così.

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Oggi ce lo ritroviamo davanti perché è stato anche nominato vicesegretario generale dell’Associazione e presto, a norma di statuto e regolamento, gli sarà attribuita dal Segretario generale una specifica delega, o anche di più. Insomma sembra proprio che senza Schintu questa Associazione non riesca a fare un passo, che solo Schintu sia capace a fare determinate cose, che la teoria dell’uomo solo al comando non riesca ad abbandonare il sodalizio.

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Perché poi in fondo, a prescindere dal fatto che non so se questa nuova nomina gli porti altre prebende o meno, Schintu è umano come tutti e il suo ciclo circadiano dovrebbe corrispondere al mio, al vostro. Ma se il ciclo di rotazione del pianeta lungo l’asse terrestre si compie più o meno in 24 ore, la giornata del superimpegnato Schintu di quante 24 ore si compone? Come fa ad ottemperare a tutti gli incarichi per i quali viene, giustamente, retribuito senza tralasciarne alcuno e inoltre ad assolvere alla delega che gli giungerà ad horas?

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La risposta è sicuramente nel provvedimento di fine maggio scorso, nel quale il Presidente Rosario Valastro lo nomina vicesegretario generale ed in quello immediatamente successivo nel quale lo stesso Rosastro, onde rimediare ad un pasticciotto di carattere burocratico, riallinea il funzionigramma associativo e mette la direzione delle operazioni, della quale Schintu rimane impregiudicato direttore, a diretto riporto del Segretario generale evitando che l’impregiudicato cominciasse ad avvitarsi in una serie continua di piroette causate dalla farraginosità della struttura organizzativa associativa.

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Sono cose da ragazzi, come la correzione eseguita dal Rosastro praticamente in corsa; proprio per evitare il testacoda di cui vi ho appena detto ha messo mani alla modifica della struttuora organizzativa della Croce Rossa Italiana con un provvedimento proprio, da sottoporre a ratifica, ben sapendo ( speriamo) che l’unico organo titolato a modificarla è il Consiglio direttivo nazionale che non potrà mai ratificare un atto emesso in eccesso di potere. Ma appunto sono ragazzi, che sarà mai, lasciamoli giocare. Intanto auguri all’impregiudicato, con l’auspicio di ancora più altre vette da raggiungere, piano piano.

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