26 Luglio 2022

Questo è un paese per vecchi

By Cristiano Degni

I ragazzi se ne vanno a studiare e lavorare fuori. E i delegati spariscono, sono sempre più rari ed introvabili. Avevamo iniziato benissimo, nominandone un elenco infinito ed oggi sono spariti. Al loro posto una serie di pensionati col contrattino, ultimo caso quello del direttore del contratto della monnezza.

Avevamo iniziato benissimo, con la nomina di un elenco infinito ed indefinito di delegati del Sindaco, uno per ogni parte della Terra, uno per ogni scibile comprensibile. Lo scopo quello di penetrare sul territorio per affrontare alla radice i problemi e risolverli, una volta per tutte. E anche, alla bisogna, di mantenere un contatto tra il Palazzo e la gente.

Poi il copione è diventato lo stesso, quello di un film già rivisto troppe volte, con i delegati che scompaiono dal palcoscenico, un elenco di nomi muto ed invisibile buono per raccattare qualche preferenza alla prossima tornata elettorale. E’ anche vero che tutto il gruppo dei consiglieri comunali di questa consiliatura non si è mai distinto, non si è mai staccato dal fondale scenico, nessuno ha brillato particolarmente e sarà ricordato per un suo peculiare contributo.

In questo sta il vulnus del sistema democratico, il fatto che il cittadino, che oltre ad essere elettore è anche azionista della cosa pubblica quindi contribuente, deve votare all’interno di una lista che non è stata decisa da lui. Quindi è chiamato ad esercitare un diritto di scelta all’interno di un insieme che lui stesso non ha scelto e non sa determinare. Questo ragionamento vale per ogni lista e naturalmente per ogni forza politica.

C’è poi un salto di specie, quando dal delegato semplice si passa ad essere incaricati di qualcosa con un supporto finanziario, quindi il contrattino col rimborso spese. Ma perché il rimborso spese? Perché gli incarichi che dovrebbero essere attribuiti per particolari capacità personali vengono affidati, senza selezione alcuna, a soggetti la cui specialità sarà certo quella di essere capaci ma sicuramente di essere domestici rispetto all’amministrazione regnante. E per evitare di effettuare una selezione rigorosa si ammette la gratuità dell’incarico ma sempre a fronte di un rimborso spese.

Quindi invece di premiare le professionalità con un’adeguata retribuzione, specialmente per consentire alla nostra gioventù che si è qualificata sui libri di effettuare un breve tirocinio retribuito non lontano da casa, utile a fare curriculum e poi spiccare il volo, si preferisce compensare la senilità di posizione pensionistiche interessanti omaggiandole di importanti rimborsi spese.

L’ultimo caso è quello relativo alla nomina del responsabile dell’esecuzione del contratto, una sorta di direttore dei lavori la cui figura è analoga a quella del RUP e che dovrà vigilare sul contratto della monnezza, il famosissimo accordo settennale con la Gesam. La Giunta comunale, nell’istituire questa nuovissima figura, si lava le mani. E’ previsto nel contratto, dice, e non la vogliamo nominare nemmeno noi, ma ne demandiamo la scelta al responsabile dell’Ufficio con la raccomandazione che sia un pensionato al quale affidare un rimborso spese massimo di 1600 euro al mese.

Infatti la delibera di Giunta comunale numero 1982 recita così: favorire in caso di pluricandidature personale in quiescenza in quanto consente una razionalizzazione della spesa attraverso mero rimborso, presenza sul territorio comunale almeno quattro giorni a settimana, limite mensile rimborso spese rendicontabili fino ad un massimo € 1.600,00.

Così parte la caccia al pensionato perché ci fa risparmiare e tutti i ragazzi, i nostri figli che magari pendolano per studiare all’Università, che si fanno le ossa sui libri e nei cantieri, si attaccano al cavo della fibra ottica, quando arriverà. Questo è proprio un paese per vecchi, con tutto il rispetto dei pensionati anche da parte mia, di chi come me in pensione non ci andrà mai. Questo è un paese per vecchi perché spende più per i centri anziani che per l’aggregazione giovanile, perché favorisce chi ha una certa età per esempio sul pagamento della sosta in blu salvo poi dargli un lauto rimborso spese. Ma cosa potrà mai farsi rimborsare un pensionato la cui presenza è chiesta 4 giorni la settimana con un monte di 1600 euro? Pensateci, si tratta di un massimo rimborso di 100 euro al giorno, come la forfettaria di quando mi mandano in missione, naturalmente esentasse.

E intanto i ragazzi se ne vanno a studiare e lavorare fuori. E i delegati spariscono, sono sempre più rari ed introvabili.

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