17 Agosto 2016

Salvini, un travestito senza storia e senza identità.

By Cristiano Degni

C’è una legge particolare secondo la quale chi non ha una propria identità marcata e spiccata deve per forza indossare il vestito di qualcun’altro. A questa mascherata, per la quale oggi è sotto esame l’eurodeputato Matteo Salvini, non si è sottratto nemmeno lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, più volte notato in policromi windstop eleganti ed attillati quanto basta, a scimmiottare le uniformi delle nostre Forze Armate. Il problema di identità è forte e non basta più, evidentemente, una felpa a soddisfarlo. Adesso bisogna vestire l’uniforme, la stessa uniforme che farebbe meritare a me o ad un altra persona “qualsiasi” una denuncia per usurpazione, nel migliore dei casi. Un’uniforme è sempre un’uniforme, da legittimazione e contribuisce a rafforzare l’identità di chi la indossa. Distingui un agente di Polizia da qualsiasi altra persona dall’uniforme che indossa, sia essa anche una semplice polo. Sento un silenzio tremendo e complice dietro questa vicenda. Se il poliedrico Salvini avesse indossato la parte superiore dell’uniforme della Polizia Locale, della Guardia di Finanza o dei Carabinieri il silenzio sarebbe stato lo stesso? Non voglio nemmeno poi pensare alle conseguenze che avrà questo gesto nell’opinione pubblica e tra i cittadini, da domattina legittimati ad andare al mare indossando le elegantissime magliettine blu con scritta ed alamari cremisi. La politica e la comunicazione sono fatti di simboli; i messaggi sbagliati alimentano l’odio e la delegittimazione delle Autorità. Per far quello bastano le parole, di cui Salvini è abbastanza prodigo ma non generoso. Lasciamo ad altri l’onore di indossare con merito il simbolo di un servizio alla Patria ed ai suoi cittadini, onore pagato con sudore, sacrifici e sangue, troppo spesso anche sangue.