30 Dicembre 2016

Croce Rossa: un golpe chiamato Organigramma /1

By Cristiano Degni

Un pacco di fogli colorati confina in un angolo il Consiglio Direttivo e rende onnipotente il Segretario della Croce Rossa.

Finalmente qualcosa comincia ad uscire fuori. E’ stato pubblicato sul sito della Cri il nuovo “organigramma provvisorio” dell’Associazione. Bello, colorato, multifoglio. Chi si vuole emozionare lo può scaricare a questo link.

 

Guardarlo con una certa attenzione mi ha provocato molti dubbi e pensieri, alcuni dei quali vi riassumo velocemente qui. Cosa vuol dire innanzitutto “provvisorio”? Significa posticcio, eventuale, o cos’altro? Inoltre questo disegno a linee e caselline non ha i requisiti di un organigramma vero e proprio che deve avere la qualità della linearità o quella della simmetricità ed il grafico che vi sto commentando non ha nessuna delle due. Ancora on tiene per niente conto della importantissima “Strategia 2020” e rilega, come nello stile dell’attuale governance di Cri, i Corpi Ausiliari in due caselle di confine, come se a loro volta quasi 40.000 volontari non avessero un loro peso specifico all’interno dell’Associazione e non meritassero l’onore di una organizzazione interna.

 

Tanti slogan evocativi, insomma, la solita insalata di belle parole ma insapore ed incolore, un labirinto fatto apposta per schermare altro, disallineato dai regolamenti finora emanati ed assolutamente avulso dagli Organismi richiamati nelle varie policy strategiche, da quella sulle aree tecniche a quella sulle funzioni, passando naturalmente per la formazione.

 

Una struttura complessa come quella disegnata nel documento di cui parlo è normalmente il punto di arrivo di un processo di costruzione o cambiamento di un organismo che si evolve nel tempo. L’organigramma appena presentato, invece, spiana tutta la struttura preesistente pretendendo di erigere sulle sue macerie un grattacielo senza le necessarie fondamenta. Si sarebbe potuto realizzare lo stesso effetto ridisegnando la consueta schematura piramidale.

 

Quello che riesco a capire molto bene, e che risulta subito evidente anche a voi, è che la rivoluzione copernicana della nuovissima Croce Rossa Italiana si è compiuta e forse con questo atto si intende sacramentizzarla. Il centro dell’Associazione non è più il Consiglio Direttivo Nazionale, che passa in secondo, lontanissimo piano. Il cuore pulsante da dopodomani sarà il Segretariato Generale, proprio quell’Ente occulto che non ha il pudore di rendere pubblici i propri contrattini, chiusi nei cassettini come i suoi bilancini e le sue piantine organiche e relative assunzioncine.

Questo si capisce molto bene dal fatto che seguendo i flussi disegnati la funzione “formazione e volontariato” resta prerogativa del Consiglio mentre la gestione di tutte le attività operative, logistiche, amministrative, legali e, curiosamente, i Giovani, sono esclusive del Segretariato. Come ancora l’articolazione (o la Funzione, non si capisce) “Sicurezza NATO UE/S” dipende gerarchicamente dal Segretariato e non ha alcun rapporto con le Componenti Ausiliarie, le uniche che avrebbero interesse a certe tematiche, che dipendono gerarchicamente dal Consiglio Direttivo Nazionale.

 

C’è tanta confusione in questa devastata porzione del volontariato italiano, c’è invece molta chiarezza nella testa di chi vuole giocare a carte coperte finché vince, ed a carte coperte continuerà a vincere ancora. La Croce Rossa è un’altra. Domani tornerò ancora sul tema del nuovo organigramma, con analisi e novità sensazionali. Non voglio subissarvi di dati e ragionamenti, preferisco che vi rendiate conto, piano piano, da soli di cosa stia diventando l’Associazione sognata da Dunant e realizzata da milioni di uomini, almeno in questo Paese.

(segue)