25 Aprile 2021

Croce Rossa: che fa…equipolla?

By Cristiano Degni

Il problema non sta nelle qualifiche da attribuire ai singoli Volontari, il problema coinvolge il Sistema che sta gestendo in questo momento la Croce Rossa Italiana che per futili motivi, primo dei quali il maggior controllo e la profilazione dei singoli partecipanti, distorce i fini della Legge e modifica artificiosamente la struttura della più grande associazione di volontariato nazionale.

La mia posizione la conoscete e fortunatamente non è più soltanto la mia. Nella riforma della Croce Rossa Italiana si è saltato un passaggio fondamentale che è quello di attribuire un vertice alla componente dei Volontari. Premessa per i lettori non appartenenti a questo mondo, necessaria perché sono sempre di più. La Croce Rossa Italiana è stata riorganizzata dal decreto legislativo 178 del 2012 su tre Componenti, tre grandi fiumi di Volontari, confluenti nell’Associazione nazionale. Il numero deriva dalla riduzione delle originarie sei ed ognuna delle sei aveva al proprio vertice un soggetto definito Ispettore. Oggi Il Corpo Militare Volontario ha un Ispettore, secondo me decaduto ma questo ragionamento sarà meglio illustrato in un prossimo articolo. Il Corpo delle Infermiere Volontarie ha un’Ispettrice. Chi è il vertice della Componente dei Volontari? Se mi dite che è il Presidente nazionale dell’Associazione dimostrate di coltivare l’errore in cui siete stati costretti.

Ragionare in questi termini significherebbe attribuire una valenza migliore ad una Componente, una prevalenza ed una primazia, rispetto alle altre due. E’ evidente che nello schema organizzativo dell’Associazione il vertice nazionale sia sovraordinato alle Componenti Ausiliarie ma se mantenessimo questa costruzione artificiosa le due Componenti militari, appunto avrebbero una posizione ugualmente subordinata alla Componente dei Volontari, non risultandone equiparate ma quasi una sottospecie. Questo non va assolutamente bene e non rispecchia né la Legge né quanto ben scritto nello Statuto associativo.

Sarebbe facile, facilissimo nominare un Ispettore per la Componente dei Volontari, anzi il presidente nazionale, che ha la facoltà di nominare i vertici delle Componenti, potrebbe in questo modo soddisfare la sete di potere di qualche suo sodale rimasto fuori dal tavolo ricco. Questo non avviene invece per due ragioni. La prima, evidentissima, è che le superlodate Componenti ausiliarie sono sul viale del tramonto, destinate a scomparire. La seconda è che la nomina di un Ispettore nazionale per la Componente dei Volontari, con la nomina a cascata dei relativi Ispettori territoriali, confliggerebbe con la struttura dei Presidenti, orgogliosi della loro piccola fetta di potere, causando una serie di conflitti di attribuzioni e competenze che potrebbero delegittimare lo stesso presidente nazionale.

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Il Corpo Militare Volontario, ormai perso l’orgoglio e dimenticata quella porzione di gloria che si è guadagnata con sangue e sudore, è crollato definitivamente sotto le bordate dell’INPS. La storia del ricorso menata ai quattro venti non ha lasciato traccia di sé. Per porre rimedio alla pessima figura incassata con la brutta storia dei richiami sta adottando un’uniforme che andrà a sostituire la tuta mimetica da indossare per far prestare servizio ai propri volontari ogni volta che non ci sarà la ragione di un richiamo vero e proprio, quindi ormai sempre. Per le Crocerossine la dissoluzione è ancora più veloce e marcata. E’ di questi giorni una nota con cui si crea un’equipollenza tra il corso di formazione delle allieve Infermiere Volontarie ed il corso OPEM, quello da operatore di emergenza. Si, avete capito bene, si è certificata l’equipollenza, termine che in lingua italiana significa uguaglianza, elemento strutturale di valore bidirezionale. Per chiarire meglio il concetto vi porgo un esempio. E’ cosa nota l’equipollenza tra patente di guida francese e quella italiana, così che io italiano possa guidare in Francia senza sostenere un nuovo esame mentre per equipollenza un francese possa fare la stessa cosa nel nostro Paese. Un corso di due anni non potrà mai essere equipollente ad un corso di due settimane né viceversa. E’ vero che alcune materie di studio sono simili ma soltanto simili, sono contestualizzate per una dottrina di impiego che è differente. Quindi l’incolto redattore della nota che avete letto cosa poteva ben scrivere senza scivolare sull’ardito concetto di equipollenza? Che le Sorelle, superato l’esame finale, possono essere inserite negli elenchi OPEM ? Quale sarebbe il senso di poter iscrivere le Sorelle nell’albo OPEM di Comitato se non quello di creare una Componente unica, quella che già tutto può e tutto fa, arrivando ad annullare e dissolvere le altre due? E cosa stanno facendo le due Componenti ausiliarie per rivendicare le proprie prerogative, le proprie tradizioni, le proprie dottrine di impiego, la propria specifica formazione in questo carosello animato che si fa chiamare Croce Rossa Italiana?