11 Maggio 2021

Croce Rossa: diversamente organizziamoci

By Cristiano Degni

Non posso dire a prescindere chi abbia ragione, non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno. Mi limito a ricostruire scenari, a documentare fatti, a collegare evidenze. Da questo disegno si vede, ormai chiaramente, come la più grande Associazione di Volontariato italiana sia diventata un’azienda. Naturalmente un’azienda anomala, che si maschera dietro la struttura leggera dell’Associazione di volontariato e che muta i suoi schemi a seconda della situazione e delle necessità del momento. A volte rigida Spa, a volte poco trasparente onlus ma sempre con le medesime persone nei posti chiave e la stessa rotta aziendalista da perseguire.

La notizia di cui voglio rendervi partecipi è l’elezione di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, a presidente di CONFAPI Sanità. Era sul giornale qualche giorno fa, con soddisfazione di tutti gli attori, personaggi di cui parleremo in appresso ma a questo link vi offro il comunicato stampa originale. Chi sia CONFAPI è presto detto: dal 1947 è l’organismo che tutela e promuove a tutti i livelli i reali interessi della piccola e media industria italiana, valorizza lo sviluppo delle PMI attraverso il dialogo con il Governo e le Parti Sociali, attua iniziative e programmi per favorire lo sviluppo economico e civile del Paese in collegamento con le organizzazioni e le istituzioni nazionali ed europee, stipula accordi interconfederali con le Organizzazioni sindacali nazionali di CGIL-CISL-UIL, stipula Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro per le piccole e medie aziende industriali e manifatturiere, dei trasporti e dei servizi.

E i Principi?

Intervistato subito dopo l’elezione, sicuramente meritatissima lo stesso Rocca ha avuto parole di elogio nei confronti della Sanità privata, rappresentata appunto da lui alla bisogna. “La sanità privata è una risorsa preziosa e imprescindibile per la sanità nazionale. L’universalità del nostro servizio sanitario assicura la gratuità delle cure ai cittadini che possono liberamente scegliere tra strutture pubbliche e private in convenzione. Allo stesso tempo possono anche rivolgersi a strutture private che offrono i propri servizi in regime di solvenza. Centinaia di strutture, in tutte le discipline, offrono ogni giorno servizi di altissima specializzazione nell’unico intento di soddisfare il bisogno di salute dei cittadini. Non c’è competizione con il servizio pubblico, che è e rimarrà una risorsa insostituibile del nostro welfare. Al contrario, c’è uno sforzo continuo di colmare l’offerta sanitaria in un modo diversamente organizzato e nel rispetto dei costi di gestione. Lo sforzo è di migliorarci ogni giorno sempre di più nel rispetto dei cittadini utenti e, se mi è permesso, degli imprenditori che responsabilmente operano in tale settore

Ok, tutto chiaro ma i Principi?

In questo suo nuovo ruolo il presidente Francesco Rocca troverà vecchi amici, il primo dei quali è Alessandro Ridolfi, già presidente del consiglio di amministrazione e dal 2010 presidente del collegio dei liquidatori della SISE, vi ricorda nulla questa sigla? Lo stesso Ridolfi che è stato direttore amministrativo dell’IDI – Fondazione Luigi Maria Monti, commissario straordinario di FARMACAP oltre ad una serie infinita di altri prestigiosi incarichi, insomma uno che non sa stare con le mani in mano. Nel consiglio di CONFAPI Sanità c’è anche Giampaolo Angelucci, oggi alla testa del prestigioso gruppo sanitario TOSINVEST e figlio del deputato PDL ed editore Antonio Angelucci, sempre in ottime relazioni con Francesco Rocca anche grazie al contributo di un grande amico del presidente, il senatore PDL Cesare Cursi, già sottosegretario alla Salute.

Va benissimo, volevo però sapere dei Principi

Non so, nonostante abbia inforcato gli occhiali non riesco a trovare aderenza tra questo nuovo e meritato incarico dell’irascibile presidente della Croce Rossa Italiana e gli sbandieratissimi Principi fondamentali del Movimento di Croce Rossa. Eletto quale rappresentante della Sanità privata, o meglio delle imprese che lavorano nel settore della Sanità privata nazionale, ne tesse le lodi ma non ci spiega come ritiene possa essere possibile o impossibile declinare l’assistenza dedicata a chi possa permettersela pagando con l’assistenza a tutti senza distinzioni? Cosa lega un’associazione di volontariato che opera in effetti quale impresa in un mercato a tendenza commerciale, con le altre aziende del settore? Cosa potrebbe accadere in caso di concorrenza e non necessariamente di conflitto di interessi ad un Francesco Rocca che sia potenzialmente esposto ovvero oggetto di posizioni diametralmente opposte? Il vertice nazionale, al di là della recita mnemonica spiccia di articoli e comma dei codici, deve essere un faro, la fonte di ispirazione etica per ogni volontario, in ogni momento della propria vita, e non solo nel suo ufficio. E l’attuale Presidente non mi pare sia tale anche se a noi manca sempre un pezzo della storia. Francesco Rocca è in CONFAPI quale presidente della Croce Rossa Italiana o come legale rappresentante di un’altra azienda, ad esempio la famosa Fondazione filantropica?

A proposito, i Principi?

In fondo è il problema che sto ripetendo da tempo; qualcuno ha ben pensato di cogliere l’occasione del riordino dell’Ente pubblico Croce Rossa Italiana per snaturarne la funzione e piegarne gli obiettivi a qualcos’altro. Alla fine di questo processo la Croce Rossa Italiana si è aziendalizzata. Chissà cosa penseranno i sodali di CONFAPI nel momento in cui si accorgeranno di competere con un soggetto che ha la facoltà di non retribuire il proprio personale perché volontario e quindi di poter praticare, per le medesime attività, tariffe molto concorrenziali? E i Sindacati entreranno tra le fila dei Volontari, che sono a questo punto effettivamente equiparabili a dei lavoratori anomali, che perdono la qualifica se non effettuano le loro prestazioni lavorative imposte obbligatoriamente dai regolamenti interni, che rispondono al loro Presidente con vincolo di subordinazione, che devono eseguire nei modi e con i tempi indicati le prestazioni che vengono ordinate senza poterle discutere, pena la radiazione? Il tema è interessantissimo ed attualissimo ma visto che non se ne potrà mai discutere propongo di aggiungere ai Principi, quelle cose che vengono sciorinate a memoria per coprire con una foglia di fico tutti i richiami all’ordine fatti da una governance che naviga a vista, anche il più nuovo di questi, il principio di convenienza, da declamare ad alta voce salutando quello che era rimasto ancora in piedi della nostra meritoria Istituzione. E il famoso Ministro vigilante cosa ne pensa? E l’anziano Patrono, l’inquilino del Colle è d’accordo con la deriva aziendale della Croce Rossa Italiana?