6 Agosto 2021

La casa della tolleranza

By Cristiano Degni

Forse è l’occasione giusta per rimangiarmi un po delle cattiverie che ho detto e scritto in questi giorni. In effetti non è vero che la mia Città sia diventata la patria dell’incoerenza, della cattiveria spicciola, dell’insulto via social.

Questo è il posto invece dove con 120 euri l’anno ti puoi comprare un pezzo di strada e nessuno ti ci può dire nulla, dove paghi la tassa sui rifiuti più cara d’Italia e in cambio ti fanno lasciare i rifiuti dove vuoi, senza mai romperti le scatole.

Ho trovato lo scempio che vedete nella foto, uno dei grandi casi mondiali di tolleranza umana, e credendo che fosse una discarica abusiva l’ho prontamente denunciata alle competenti autorità. Vedendo che nessuno interveniva, o meglio il sito veniva bonificato e dopo qualche minuto tutti andavano a conferire non solo verde ma anche rifiuti di altro tipo, ho sollecitato le Autorità che avevo già investito della cosa. E non è successo naturalmente nulla. Giorno dopo giorno chiunque passi, cittadino o forestiero, privato o professionista, arriva sulla piazzola che è a Santa Severa in zona 167 adiacente e ben visibile dalla via Aurelia, e deposita incontrollatamente a qualsiasi ora del giorno e della notte quello che vuole lasciare.

Una discarica insomma che nessuno riesce a controllare ma che appunto tutti tollerano. La risposta “istituzionale” che mi è giunta in questi giorni è che si preferisce così piuttosto che gli stessi sacchi vengano lasciati in giro. Ottima risposta, che manifesta tutto il potere autoritativo ed impositivo che chi governa, o crede di governare, una Città deve manifestare. Un po’ la bella copia di quanto è successo durante la tremenda notte dello scorso 11 luglio quando ogni maxischermo è stato trincea.

Il classico atteggiamento da forti con i deboli e viceversa che esalta il “tiriamo a campare”, vero inno nazionale. Poi provo io stesso a mettere un sacco di verde il lunedì mattina fuori dal cancello di casa nella giornata del rifiuto secco e mi ritrovo oltre che un adesivo di avviso anche lo sputtanamento sui social del cancello di casa e un tizio pieno di boria che mi definisce zozzone, maleducato e così via.

Una mezza soluzione era stata trovata, adattando un area pubblica a discarica all’inizio di via Cartagine. La zona è stata pulita e recintata ma è rimasta così. Chi scarica alla 167 sono prevalentemente operatori commerciali, basta fermarsi qualche minuti e parte la sfilata di camion e furgoni che arrivano anche da molto molto lontano e scaricano decine di sacchi ognuno, per evitare di conferirli nei loro Comuni. Chi paga per questo trasporto sono i cittadini del Comune dissestato, cioè noi.

Volemose bene e andiamo avanti cosi, con moderatissima tolleranza.